martedì 18 luglio 2017

WTOC 2017

Tutti i risultati e le foto su http://wtoc2017.lt/
TEMP-O
Qualificazione
HEAT 1 
10° Michele Cera >> qualificato per la finale
15° Remo Madella >> qualificato per la finale
HEAT 2
13° Alessio Tenani >> qualificato per la finale
-----------------
36° Alberto Grilli >> non qualificato per la finale
FINALE
12° Remo Madella
17° Alessio Tenani
32° Michele Cera
RELAY
Open: 6^ Italia (Remo Madella, Alessio Tenani, Michele Cera)
Paralimpici: 7^ Italia (Bertilla Pajaro, Fabio Bortolami, Piergiorgio Zancanaro)
PRE-O OPEN
16° Michele Cera
24° Remo Madella
25° Alessio Tenani
PRE-O PARA
15° Piergiorgio Zancanaro
22° Fabio Bortolami
33° Bertilla Pajaro

mercoledì 5 luglio 2017

2017_06_21 Allenamento Relay mode Martellago (VE)

Note del tracciatore Renato Bettin
Stazione TempO 1:
L'idea era che l'atleta si potesse localizzare a partire dall'aperto a imbuto che vedeva davanti, e dall'oggetto particolare che corrispondeva al tabellone. Inoltre in questo caso il tracciatore ha anche "ammiccato" all'atleta mettendo lo stop vicino a un albero particolarmente largo, che è lo stesso oggetto del primo quesito. Penso che pochi l'abbiano notato, comunque è bene sapere che prima di avvicinarsi al punto a tempo è importante raccogliere tutte le possibili informazioni da quello che riusciamo a vedere, e riuscire a sfruttarle dopo (e questa forse è la parte difficile; a me capita di dimenticare tutto una volta in postazione...).
Una volta localizzati, in teoria si riusciva a riconoscere le varie curve del bordo del verde 3 lungo la costa e a individuare gli aperti più piccoli. Essendo tutto così vicino, qui era importante leggere anche la descrizione punto.
I punti 1 (albero) e 3 (avvallamento) dovevano essere dei trabocchetti per chi tende a rispondere troppo presto, perché per entrambi poteva sembrare buona la lanterna F.
Stazione TempO 2:
Esercizio di tipo diverso, qui occorreva anche vedere bene da lontano. Il terreno non era complicato, ma una delle difficoltà è quando si deve spaziare su un angolo molto ampio e cambiare continuamente la zona da guardare. A mio parere il punto più difficile doveva essere l'ultimo, il boschetto in fondo all'angolo del pratone, a causa dell'appiattimento degli oggetti visti da lontano; bisognava usare anche altri elementi, come ad esempio la distanza dal sentiero (che si vedeva appena, certo), per capire quali erano le fronde giuste, con un po' di pazienza e perdendo un po' di tempo in più. Però ho visto che anche gli altri punti non sono stati innocui come pensavo.

PRE-O
Punto 1:
La visibilità era abbastanza limitata a causa della vegetazione, comunque con un allineamento di oggetti si poteva capire velocemente che la direzione giusta era quella della lanterna B. Non essendoci poi nient'altro di verde 3 visibile in quella direzione, la B rimaneva l'indiziata numero 1. Se poi si riusciva a distinguere la grande area di verde 3 dietro, la zona circolare di palude individuabile dalle canne più fitte, e la zona ovale di grezzo che conteneva la palude, priva di alberi, allora si poteva essere abbastanza sicuri della risposta. Questo per me è un punto interessante, perché c'erano tanti oggetti non banali da controllare e da riconoscere, e inoltre era possibile rivedere la zona da altri varchi della vegetazione, e alla fine si può essere abbastanza sicuri della risposta.
Punto 2:
Questo punto invece lascia più spazio al dubbio, perché una volta analizzato il terreno intorno si può arrivare a stabilire che la lanterna è "in zona", ma comunque non si arriva a vedere direttamente l'oggetto, che è nascosto dalla vegetazione; quindi si deve dare una risposta con un certo margine di incertezza. Altri indizi utili erano il fatto che la lanterna era più alta rispetto al terreno circostante (anche se da lontano si vedeva poco), e il verde che la circondava era completamente diverso dalla vegetazione di palude dell'area intorno. Rimangono però indizi, non prove decisive; poteva benissimo essere che il cocuzzolo si trovasse alcuni metri dietro la lanterna, nascosto dal verde, e quindi fosse una Z.
Per questi motivi non mi piaceva il punto; ma alla fine l'ho messo perché comunque poteva essere interessante evidenziare i riferimenti e gli indizi da usare per queste situazioni difficili.
Punto 3:
Qui di trattava di notare che nella posizione della lanterna la recinzione non faceva angolo, anche se in realtà non si vedeva dove proseguiva. Era però importante capire quanto vicino fosse l'angolo vero. Per questo c'erano due indizi importanti:
- i due alberi dietro la recinzione; quello più lontano era cartografato, l'altro era inglobato nel verde che correva lungo la riva del fosso; la posizione dell'albero cartografato faceva capire che l'angolo richiesto era più a sinistra.
- i pali a sinistra della recinzione, erano l'unica cosa che poteva sostenere una rete di recinzione. Uno dei pali era quello che faceva angolo. La rete di recinzione in ogni caso era praticamente invisibile dal punto di vista.
La lanterna era distante solo 2 metri dal punto corretto, ma in questo caso la Z mi è sembrata abbastanza chiara da poter usare una tolleranza così piccola.
Punto 4:
La lanterna era abbastanza chiaramente su un tronco tagliato, si trattava di capire se quella era il ceppo cartografato oppure no, e di verificare la posizione della lanterna rispetto all'oggetto. L'area di verde 1 e la piccola radura a sud est del punto erano riconoscibili sul terreno, e non essendoci nient'altro vicino che somigliasse ad una radice, si poteva dare una risposta sicura.
Punto 5:
Punto apparentemente facile; ma quando ho fatto la prima perlustrazione ipotizzando i punti, ho sbagliato interpretazione del terreno e ho risposto 'A', a causa di quei cespuglietti che da lontano sembravano formare una riga; per cui mi sono detto, se lo sbaglio io che conosco già il terreno, può essere un punto interessante. In realtà poi guardando la curva del sentiero, l'aperto vicino al sentiero e le distanze, si capiva chiaramente che la lanterna giusta era quella più lontana.
Punto 6:
Punto facile, in teoria i sentierini e i verdi si riconoscevano senza dubbi, anche se i dettagli in carta erano piccoli.
Punto 7:
Il problema qui era identificare nel terreno l'alberello giusto tra i tanti visibili, di cui una parte era cartografata come semiaperto. Bisognava poi ricordarsi di guardarlo da un altro varco del verde per verificare che la lanterna fosse proprio vicina all'albero.
Punto 8:
Anche se coperti dal verde, si potevano riconoscere il piccolo terrapieno e il cocuzzolo vicino, con un po' di pazienza.
Punto 9:
I punti dal 9 all'11 se visti da vicino sono banali, mentre nell'allenamento si potevano vedere solo a distanza e questo richiede una certa capacità di capire gli oggetti nascosti, gli errori di percezione, le distanze, gli allineamenti, ecc.
Oltre a mappare tutti gli alberelli in zona, bisognava poi capire se la lanterna era nella direzione e alla distanza giusta corrispondente al between, cosa non banale dal punto di osservazione.
Punto 10:
Anche qui bisognava ricostruire la posizione degli alberi, prendendo come riferimento anche la siepe vicina per essere sicuri di non perdersi qualcosa (in questi casi bisogna sempre sospettare che qualche albero sia nascosto giusto dietro ad un altro).
Punto 11:
Qui si trattava di intuire che la posizione corretta dell'avvallamento/curva di livello era quella della lanterna D, al di là dell'effetto schiacciamento dovuto alla distanza.
Punto 12:
I punti dal 12 al 14 erano delle Z che richiedevano capacità di "deduzione", perché i punti corretti non erano visibili.
Il ceppo del punto 12 era oltre una decina di metri dietro la lanterna visibile, che era posta sull'area allungata di verde 1.
Punto 13:
Questo punto aveva ingannato anche me alla prima perlustrazione (da precisare però che i verdi non erano stati posizionati bene nella cartina originale); infatti la lanterna è stata posata accanto alla recinzione e il verde che si vedeva dietro è in realtà dentro il privato, quindi non cartografato. Il verde giusto dove doveva essere la lanterna è coperto dall'area di verde 2 che è allineata con il punto di vista.
Punto 14:
Si riconoscevano due abeti che dovevano far parte del bianco dove era posizionato il cerchietto, e la lanterna sembrava messa bene rispetto alle loro chiome. Solo che in carta il bianco aveva forma triangolare, e la parte di bianco dove era il cerchietto doveva trovarsi giusto dietro l'area di verde 1, cioè doveva essere invisibile. Infatti se si guardava bene, si riconosceva che dietro il verde 1 spuntava la chioma di un terzo abete, che completava il triangolo; e la lanterna era "abbastanza" (alcuni metri) lontana da quella parte del triangolo.
Punto 15:
Un altro albero lontano da riconoscere, tra i tanti visibili, usando come riferimento anche l'area di privato e la staccionata.
Punto 16:
Si trattava di un naso facile da riconoscere, ma non ben visibile in tutta la sua forma, dal punto di osservazione.
L'idea di questo punto era di verificare quanto possa sembrare "fuori posto" la lanterna corretta se la forma su cui è posata è ampia e vista "di traverso" (avevo ipotizzato anche di posare una seconda lanterna lungo la staccionata, fuori posto ma in apparenza più centrata, ma poi ho pensato che era già sufficiente una sola lanterna per creare dubbi). L'idea era comunque che riferendosi ai due alberi vicini e alla staccionata si potesse concludere che la posizione era corretta. L'altro aspetto che poi è venuto fuori durante l'allenamento, è che nei casi in cui ci sono diversi oggetti cartografati vicini, ci si può aspettare che le distanze e le forme non siano rispettate con precisione, per aumentare la chiarezza del disegno. Nel caso del punto 16 ad esempio, nella realtà la distanza dell'albero dalla staccionata era sicuramente più piccola, e allo stesso modo la punta del naso era più acuta, ma in carta i simboli sono stati distanziati e arrotondati per evitare un pasticcio di linee. Alla luce di queste considerazioni, in riferimento alle osservazioni fatte durante l'allenamento, secondo me è difficile che in casi del genere il tracciatore crei delle Z millimetriche basandosi sulla posizione di questi oggetti